martedì 29 novembre 2011

WE ARE YOUNG, WE RUN GREEN

Vento di cambiamento, ragazzi.

Dite pure addio alla vitaccia che facevate prima, ora ci sono dei tecnici che stanno lavorando per il nostro benessere. Io mi sento già meglio, devo essere sincero. Sarà che adesso il Milan non è più la religione di Stato, sarà che posso comprare libri anche non Mondadori senza sentirmi un comunista oppure sarà semplicemente che a volte mi deprimo un po’ troppo e penso che molti anni della mia vita sono già stati vissuti senza aver il privilegio di essere ricordati nei libri di storia, mentre invece mancano ancora molti anni al mio vero risveglio.


Eccerto, voglio essere sincero e trasparente come mio consueto, io sono un tecnico. Noi tecnici siamo soliti a trascorrere delle vite un po’ sotto le righe. No, non ci definiamo new wave, né tantomeno dei nerd. Alcuni di noi fanno fallire importanti società bancarie e non, ma in linea di massima siamo persone corrette e posate. Niente cocaina party, niente baldracche che andrebbero ad intaccare inevitabilmente la nostra salute in età precoce. Noi siamo per il mantenimento di uno stile di vita equilibrato e sano, è questo il nostro credo, quello per cui ci svegliamo e facciamo delle cose tecniche per mantenere il nostro livello tecnico bene in evidenza.
Forse qualcuno ci rimprovera di ragionare troppo come “la formica” e troppo poco come “la cicala”, e forse effettivamente è così che stanno le cose. Ma il tempo ci da ragione ed infatti, quando la maggior parte dei nostri coetanei soffre già da svariati anni di demenza senile, osteoporosi, pressione arteriosa alle stelle, disturbi urinari o più semplicemente di artralgie noi invece ci prendiamo carico di una intera nazione da fare riemergere dopo anni di buio, grazie alla nostra astuzia, ingegno, spirito riformista e d’avanguardia, sempre cantando a squarciagola:

"...
But we are young
We get by
Can't go mad, 'aint got time
Sleep around if we like
But we're all right
Got some cash, bought some wheels
Took it out, 'cross some fields
Lost control, hit a wall
But we're alright...."                          















giovedì 14 luglio 2011

C.I.M.D.S.C. CONTRO I THE STROKES. 1 A 0 PER L'ITALIA

DOPO 6 ANNI GLI STROKES TORNANO IN ITALIA

chorus: uooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Finalmente quel fottuto album è stato ultimato ed ora il loro tour supermegaultra comprenderà anche una parte di Africa subsahariana e buona parte degli atolli del Pacifico, quindi ci sarà anche una data in Italia!

chorus: uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Non vedo l'ora cazzo, non sto più nella pelle, sarà il gig dell'anno!

chorus: sìììììììììììììì uooooooooooooooooooooooooooooooooooo uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Ma porco dio costa 55 euro davvero? Ma cazzo ma un festival in qualsiasi altro paese civile lo paghi 150 e hai 3 giorni di musica col campeggio. vabbè, ma dove lo fanno? Ah in zona fiera  Milano, capito. Quel posto dove devi pagare 15 euro di parcheggio e non hai nessun'altro tipo di scelta? Sì figo ok andiamo.

Come sempre la grande gioia di un concerto stellare era già notevolmente ridimensionata dopo appena 6 secondi. E il bello non era ancora arrivato.
Decido però di non dare 55 euro a questi businessman da strapazzo (scusate ma mi sento un figo a dirla ogni volta, in realtà non ho nemmeno soldi per un live dei tre allegri ragazzi morti) e pochi mesi dopo viene ufficializzato anche il cambio location da "Rho" al Castello Sforzesco di Vigevano.
No, ditemi di no. Ancora sto Castello Sforzesco? Lo splendido Castello, in un'italianissima concezione di "location figa, l'impianto? non se ne accorgerà nessuno". Vecchi ricordi di un live di Julian Casablancas mi assalgono. Ricordo ancora il prato disseminato da SEDIE (gentilmente spostate dai presenti, provando a spiegare che non suonava Vecchioni quella sera) ed un impianto a dir poco ridicolo, con tanto di Julian costretto a pavoneggiarsi (e bere) il triplo pur di cercare di mascherare il tutto. Non c'era riuscito.


Ma il 2011 sarà un'anno diverso, gli Strokes non vengono in Italia da una vita e non possiamo sbagliare.
Effettivamente non c'è stato nulla di assurdo, l'impianto (che ha retto i Chromeo e i Verdena) è puntualmente saltato a metà esibizione dei "The Strokes". Il C.I.M.D.S.C. Comitato Italiano di Mantenimento del Degrado Sociale e Culturale è intervenuto prontamente ed ha evitato in extremis un'ottima performance di una band internazionale che probabilmente era già convinta di tornare negli States a dire che l'Italia è una figata: cibo buono, belle donne e concerti paurosi. Invece no stronzi, nemmeno stavolta l'avete vinta, è andato tutto a troie grazie al cielo e nessuno oserà dire nemmeno stavolta che tutto è andato per il meglio. Nessuno si sognerà di dire che in Italia la scena musicale è paragonabile a quella di altri paesi.
Nel frattempo, comunque, è iniziata un'interessantissima diatriba sul quale sia il motivo principale del misfatto. Il C.I.M.D.S.C. ha fatto un lavoro perfetto anche stavolta.

C'è da dire che esiste un'altra corrente di pensiero, anch'essa sorretta da attendibili ipotesi e materiale per documentare le proprie ragioni. C'è chi dice infatti che il blackout sia stato causato dalle prime 3 file del pubblico, composte quasi unicamente da assordanti teenagers (che ringrazio per aver partecipato come chorus durante il mio articolo) le quali, indifferenti ai continui stop del concerto, probabilmente hanno causato dei disguidi tecnici dopo l'ennesimo orgasmo collettivo con conseguente innalzamento del livello di liquidi sui cavi dello sfortunato service.


UUUUUHHHH JULIAAAAANNNN UUUUUHHHHH


In conclusione: se non ti va di lavorare in fabbrica o di andare a zappare, puoi comunque andare a fare lo statale! Non metterti ad organizzare concerti!

domenica 29 maggio 2011

ARTE, ARTISTI, CREATIVI, FANTASIA

Creare creare ed ancora creare. Senza mai fermarsi. Mille impegni, son sempre impegnato, spero di riuscire almeno a mangiare oggi, è dal mese scorso che non tocco cibo poiché sono sempre di corsa, tutti mi vogliono. Questa non è la frenesia del 2011, come poteva forse apparire. La frenesia è così dozzinale, è una cosa che ormai han tutti, è fuori moda. Questa invece è la vita di NOI ARTISTI. Fotografi, designer, scrittori, pittori, scultori, scrittori, art director, promoter, dj, giornalisti, registi, videomakers, illustratori, musicisti, blogger e, timidi grafici, ormai passati da punta di diamante del filone degli “artistici” a ultima ruota del carro.  
Non ditemi che non contate almeno una ventina di artisti tra i vostri amici. Dai su, non fate i timidi. Lo so che poi magari qualche blogger freelance intervisterà anche voi, magari in cambio di qualche free drink scambiate con qualche fotografo di party, ma non nascondetevi e parlateci dei vostri amici artisti!

"Chepppalle, stamattina mi son svegliato alle 10, dovevo andare in ufficio a creare."

E noi, invece, che di photoshop, di moda e di reflex non ci capiamo un cazzo, siamo relegati a passare intere nottate a leggere nomi di stilisti svedesi in rapida successione, per poter accedere alle future manifestazioni di street art. E noi che non eravamo a nessun evento del fuori salone, fondamentalmente perché non ce ne fregava niente, ora dovremo ordinare gin tonic sistematicamente ogni santa volta che sentiamo “Via Tortona”, in modo da deviare l’attenzione magari con simpatia “Massì, io al fuori salone ero ubriaco. Non mi ricordo un cazzo!”  strappando un “ahaha anch’ioooo” e alcuni applausi mentre ci si accende una sigaretta.

Tutto questo capita a chi di artistico non ha niente.
Pensare che invece alcuni individui manifestano sintomi di creatività devastanti, quasi patologici. Ho visto dei punk fermarsi a disegnare fuori da Zara, in preda a visioni fantastiche. Ho visto blog dove una comunissima persona fornisce dettagliate recensioni su qualsiasi cosa inerente a: musica, libri, arte, cinema, fotografia, moda; pur non avendo la benché minima conoscenza in nessuno di questi campi. 
Ho letto di possessori di reflex autodefinirsi “art director” o quasiasi sostantivo susseguito dalla parola “designer”. Ho parlato con semplici dipendenti della Diesel che mi narravano delle loro mastodontiche idee rivoluzionarie e dei loro viaggi fatti di feste, alcol, orge di brainstorming e transessuali in vettoriale.
Fondamentalmente di chi stiamo parlando? Semplice. Solitamente disoccupati, o lavoratori normali, ma con ambizioni planetarie. Sono loro, gli artisti, il popolo della gente che non versa i contributi perché non ne ha bisogno, il popolo di Londra e del mac, quelli che son persone riservate ma perennemente alle migliori feste della zona.
Sicuramente sarà capitato anche a voi di dover allungare i due euri per una birra di un artista. “Cazzo sono al verde, non posso sbronzarmi” mugugna ad alta voce per ottenere il suo fresco bicchiere di birra. E noi che proviamo una tristezza infinita, ci lasciamo sempre fottere, consapevoli che dopo 3 mesi massimo ci arriverà una telefonata su skype dalla persona artistica in questione: “Heyy sono a Londra! Lavoro? Sì cioè mille robe da fare, ti racconterò! Sono in uno studio di designer e promoter, figada, faccio l’assistente. Gratis ovviamente, bè ma si deve partire dal basso. Come dici? Volontariato? No, quella è roba da sfigati. Scusami, il mio nuovo mac pro non riesce a fare il rendering mentre son su skype e compro tshirts in ebay contemporaneamente, ci si sente! See you, bye!”

Ed è così che noi, commessi o baristi, operai o giardinieri, tecnici dei condizionatori o cavie umane presso qualche ditta di superalcolici siamo costretti nostro malgrado, ad iniziare un lungo cammino di bestemmie e imprecazioni ed a rassegnarci al fatto che non siamo artisti e non lo saremo mai.




mercoledì 13 aprile 2011

DIFENDI I CONFINI DEL TUO CERVELLO




Non ci è permesso parlare di politica, quindi non lo faremo. Siamo diventati ormai troppo famosi con questo blog, Tremonti lo segue ogni giorno, Rutelli legge qualche articolo appena torna da lavoro mentre Di Pietro se lo fa leggere da chi di dovere, per conciliare il sonno.
Quindi lungidanoi il parlar di politica. Ma oggi vorrei solamente permettermi di dare dei consigli.
Ho sentito che in questi giorni la lega nord, probabilmente stanca di pensare al federalismo fiscale (che ricordiamo “sta per essere attuato, questione di minuti” cit.) ha deciso di prendere in mano la questione immigrati, con un’idea brillante, frutto di menti acutissime.
L’idea è infatti quella di, subito dopo aver abbandonato la CE, ritirare tutte le truppe sparse nelle varie "missioni di pace" ed usarle per riportare un bel po’ di pace proprio qui da noi, dove sembra essere minata fatalmente da qualche profugo in fuga dalla sua nazione in guerra. Un bel muro umano, anzi militare, che provveda ad eliminare i flussi di migranti che cercano di approdare in Italia.
 Metto a disposizione un link (il primo che trovato) dove Calderoli parla del difendere i confini.

Proprio a lui e a tutte le persone che danno quotidianamente modo a beceri di questo tipo di potersi esprimere, vorrei permettermi di indicare un libro fantastico, secondo il mio parere.
Il titolo è “L’isola”, la casa editrice è Orecchio Acerbo (che consiglio vivamente) ovvero dei veri geni nel loro percorso di fiabe per bambini che non fanno male ai grandi. Armin Greder è l’ideatore della storia, Alessandro Baricco il traduttore, ed è consigliato per utenti a partire dagli 8 anni di età.

Un uomo sulla spiaggia di un'isola. Solo, sfinito, nudo. Anche così però, incute paura agli abitanti. Tuttavia lo raccolgono, lo chiudono in un vecchio ovile abbandonato, e tornano alla vita di tutti i giorni. Ma l'uomo ha fame, chiede cibo. Ormai la paura serpeggia. Lo straniero genera inquietudine. E così gli abitanti decidono di sbarazzarsene  E di costruire un grande muro tutt'intorno all'isola per impedire che mai più uno straniero vi metta piede.

Se non avessi letto, non avrei mai creduto fosse rivolto a dei bambini di terza elementare. Credevo potesse essere una risposta al presunto libro dello sceriffo Gentilini. Invece probabilmente è solo un piccolo, ma concreto passo avanti verso la ricostruzione morale di un popolo ormai ridicolizzato e veramente, per quanta satira e stronzate ci addolciscano la pillola, di fronte ad una situazione che ha del drammatico.
Pieno supportoi dunque ad orecchio acerbo, sperando di scoprire altre piacevoli realtà che mirano ad una “libera forma di pensiero” e ad una rieducazione forte ed azzardata, che parta dal principio e da chi sarà concretamente il futuro. Perché di vecchio, in questo paese, c’è già troppo.

(Ecco il link da dove si può scaricare la versione pdf del libro: L'isola .)

domenica 10 aprile 2011

OGGI PARLIAMO DEL "Paradosso del gatto di Schrödinger"

La domenica è il giorno ideale per far luce su alcuni quesiti che non ci fanno star tranquilli la notte.

"All'interno di una scatola d’acciaio Schrödinger immagina di porre un gatto e una piccola quantità di sostanza radioattiva, la cui disintegrazione viene registrata da parte di un contatore Geiger il quale a sua volta mette in azione un martello che infrange una fialetta di veleno in forma gassosa. Ora volendo seguire alla lettera la teoria quantistica, sostiene Schrödinger, passato un certo periodo di tempo dall’istante in cui il gatto è stato messo all’interno della scatola e ha avuto inizio l’esperimento, ci si trova nella situazione in cui il momento della disintegrazione della sostanza radioattiva non può essere calcolato con esattezza (risultando tale momento sovrapposizione di più tempi) e quindi ci si trova nella impossibilità oggettiva di assegnare un reale stato di vita o di morte al gatto. Anzi ci si trova in una strana situazione ove la fiala di veleno risulta potenzialmente allo stesso tempo rotta e non rotta, con un gatto contemporaneamente vivo (fialetta non rotta) e morto(fialetta rotta)"




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giovedì 24 marzo 2011

SCRITTURA E LEGA NORD

Accolgo con piacere la notizia riportata sul Gazzettino (Gentilini a Vigonza), non tanto per manifestare il mio appoggio alla lettera di protesta degli abitanti di Vigonza, che trovano fuori luogo la visita dello "SCERIFFO", ma in quanto rimango stupito dalla presentazione del suo libro intitolato appunto "Il sindaco sceriffo".
Oltre a confermare la mia ignoranza riguardo alle pubblicazioni editoriali, provo una sensazione strana. Forse perchè siamo davanti al libro svolta della decade attuale.

"Un libro ormai passato alle pagine della storia dell'editoria italiana, inserito di diritto nella collana "Piccoli Brividi". Da sottolineare anche gli inserti presenti nel volume: un permesso di soggiorno, un dizionario veneto-italiano e degli adesivi fluorescenti da attaccare sul proprio mezzo agricolo"                   La Padania.

Particolare risalto ritengo debba essere dato al lavoro grafico della copertina, dove il nostro autoritario e ferreo sceriffo viene rappresentato in tutta la sua eleganza, denotando un lavoro di avanzamento tecnologico eccellente, tipicamente regionale, che porta il Veneto ai vertici delle classifiche di formazione e di istruzione (notiamo la cura nello scontornare con photoshop).

Concludo con un appello, senza dilungarmi troppo: RISPARMIAMO GLI ALBERI, BASTA LIBRI!



giovedì 10 marzo 2011

LIBERASSION DE VENESSIA

I Serenissimi, partiti dal padovano la notte tra l'8 ed il 9 maggio 1997, con un camion che trasportava un autocarro artigianalmente camuffato da mezzo blindato, giunsero, poco dopo mezzanotte, all'imbarcadero del Tronchetto, per imbarcarsi verso la loro destinazione. Alcuni vestiti con tute mimetiche e armati di un fucile mitragliatore Beretta MAB 38, residuato bellico della Seconda guerra mondiale, ma funzionante, salirono a bordo di un traghetto di linea dell'ACTV con il finto autoblindo e dirottarono la motozattera su piazza San Marco. Giunti nella piazza, alcuni dei partecipanti all'azione l'occuparono simulando di tenerla sotto tiro con l'"autoblindo", mentre il resto del gruppo, scardinando la porta, salì in cima al campanile di San Marco. Qui fu issata la bandiera con il leone alato, simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia, gesto dimostrativo che fu dichiarato dagli interessati essere l'obiettivo della loro azione.





Secondo quanto accertato in seguito, l'intenzione degli occupanti del campanile sarebbe stata quella di tenere tale posizione sino al 12 maggio, bicentenario del giorno in cui, nel 1797, il Maggior Consiglio della Repubblica Veneta e il Doge Ludovico Manin abdicarono di fronte alle truppe francesi; allo scopo s'erano dotati anche di viveri. Gli uomini sul campanile erano dotati di unradiotrasmettitore, già utilizzato in vari episodi di pirateria dell'etere a partire dal 17 marzo 1997, per emettere abusivamente messaggi politici in tutto il Veneto sulle stesse frequenze della RAI (in particolare il TG1), coprendone le trasmissioni. I manifestanti comunicarono alle autorità, che nel frattempo avevano isolato la piazza, che avrebbero iniziato a trattare non appena fosse giunto un loro rappresentante. La sera stessa il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, andò a parlare con i manifestanti. Al mattino del 9 alle ore 8.15, su ordine del prefetto, uomini del GIS dei Carabinieri diedero inizio a un'operazione volta a porre fine alla manifestazione: un gruppo di militari occupò la piazza arrestandovi alcuni occupanti, un altro gruppo scalò il campanile usando delle impalcature poste all'esterno dell'edificio mentre altri penetrarono all'interno. Nel giro di pochi minuti i Carabinieri arrestarono tutti i partecipanti all'azione.

Il loro gesto, che voleva anche contestare l'appartenenza del Veneto alla cosiddetta Padania, lo "stato" di cui Umberto Bossi, il leader del movimento autonomista Lega Nord, aveva annunciato di voler proclamare l'indipendenza nel settembre successivo.

mercoledì 19 gennaio 2011

INTERVISTA AI SAKRAKRESIMA

INTERVISTA AI SAKRAKRESIMA
Avete capito ben ragazzi miei, da oggi si fa sul serio cazzo. Niente più idiozie qui dentro, si cambia registro.E da subito. Abbiamo le idee chiare ora e abbiamo deciso di inaugurare un’opera mastodontica che punta a raffinare i gusti musicali della popolazione europea, forse mondiale. La musica è vecchia ed a noi i vecchi ci stanno sulle palle da morire. Saremo dei portatori sani di innovazione, un qualcosa che ha più il gusto di un DOVERE per noi, tanti sono i gruppi/produttori di musica dappaura che conosciamo.
Iniziamo quindi il nostro cammino che ci porterà a conoscere musicisti delle più varie tipologie, età, sessi e razze, un viaggio lungo sicuramente a singhiozzo ma sempre diretto verso un unico obiettivo ben preciso: FARE COLPO SULLE RAGAZZINE.
Attacchiamo col botto, con un gruppo a cui tutti noi dobbiamo molto; un gruppo che non compare sulle copertine dei maggiori rotocalchi musicali solo perché, sostanzialmente, loro non hanno tempo per certe cose. Il loro compito è un altro, il loro messaggio è diverso, il loro spirito guida è il cuore pulsante del progetto.
Non vi svelerò nient’altro, non mi resta che introdurvi i SAKRAKRESIMA, da Mogliano Veneto, un posto dove sino ad ora era regnato da malfattori, drogati e atei. La musica sta cambiando raga, ora i fioi vi spaccheranno il culo, nel nome del padre, figlio e SPIRITO SANTO.




1. Salve Don Mauro. Innanzitutto tengo a ringraziare lei in primis ed anche la parrocchia di Mogliano per averle dato il via libera per questa intervista. So che c’era da seguire la cottura delle particole, ma hanno assegnato questo compito a suor Francesca.
Iniziamo l’intervista, volevo subito farle i complimenti per i numerosi video che ho trovato in Internet. Le amicizie “lassù” non vi mancano da quel che ho capito: gli Oasis, Paris Hilton, David Hasselhoff, Antonella Clerici e persino Shaq! Ci spiega un po’ chi siete, ghesboro?!


Ciao fedeli.!
Dammi pure del tu.!!!
I sakrakresima non sono altro che tre ragazzi stanchi della monotonia e del pesante clima che si respira a mogliano e hanno deciso di donare le loro capacita’ artistiche al signore e cantarne le sue gesta.
L’idea nasce da me qualche anno fa, quando ancora ero un peccatore, sulla via della redenzione.
Era una calda sera d’agosto quando decisi di intonare “ jezoo sei grande , sei uno strafisso”;
in mano avevo una tennent’s e un blunt.
I miei amici daniele al basso e enrico alla batteria,(membri della compagnia) decisero subito di seguirmi, in quanto pure loro come me credevano, e credono tutt’ora in quello che facciamo.
I SKKS  sono un gruppo nato per divertirsi, per passare un pomeriggio assieme suonando, conoscendo bene I nostri potenziali e sapendo che forse non avremmo mai suonato in giro (cosa che cmq nessuno si immaginava)
Dopo varie prove la band ha cominciato a girare scrivendo i primi pezzi con molto entusiasmo,
I testi  uscivano con estrema disinvoltura, quasi se fosse JEZOO a scrivere.
La risposta dei fans e’ stata incredibile da subito, non mi sarei mai pensato un simile successo.
Ora siamo di fronte a un vero proprio fenomeno




2. Io, che mi ritengo un ragazzo normale, sono sempre sull’orlo del peccato. Potete descrivere brevemente come la vostra musica possa aiutare me e tutte le altre persone a cui il “Diavolo Tentatore” strizza l’occhio?


Beh la nostra musica prima di tutto vuole mandare un messaggio; il messaggio e’ JEZOO SEI UNO STRAFISSO.!!!
Cerchiamo di raccontare la vita di jezoo ( e come vedi non uso gesù, tutta colpa di alcuni diritti che il vaticano non ci ha concesso) e piu che le sue opere, vogliamo aprire la mente anche sulla sua vita privata.
Insomma, era un fisso, ma era anche un uomo, un fottutissimo uomo qualunque!!! Cosi lo possiamo trovare al bar, magari fare un sacco di conquiste in mezzo a una pista da ballo, oppure vederlo star male per una birra di troppo.
Alla gente vogliamo dare questo messaggio, divertirsi ma avendo un occhio di riguardo per il  BENE, perche noi tramite jezoo cantiamo il bene
Ho tutti e due i testamenti tatuati sulla schiena, non mi dimentico le origini.




3. Il vostro singolo “Combatti il diavolo con l’acqua santa” sta diventando un inno della gioventù italiana. Sarete già a conoscenza degli atti di fanatismo di alcuni vostri giovani fans. Un ragazzo di Taranto dicono sia riuscito a trasformare della vodka liscia in acqua, mentre una ragazza di Pescara ha visto una madonna piangere Calfort per lavastoviglie e poi ha sentito una forza che l’attraversava per tutte le tubature, finchè è svenuta davanti a molti presenti.
Credete che tutto ciò sia dovuto alla predisposizione da voi creata al ricevere la grazia di Jezoo o credete invece che ai vostri concerti qualcuno esageri col sniffare l’olio per l’estrema unzione?


PER NOI I CONCERTI SONO TUTTO.
Allo show noi possiamo dare tutto quello che siamo e sappiamo; energia, carattere grinta, positivita’ e anche folklore.
Perche la gente viene ai nostri concerti?? Per tutto questo, ma anche per ascoltare delle ottime songs.!!!!
Altri elementi che caratterizzano lo show sono le particole Verdi che le suore di Cremona ad ogni occasione ci forniscono col sorriso stampato in faccia, sai , lo fanno con estremo piacere, per loro e’ gioia poter dare a noi e ai nostri fans il corpo di cristo.sono straordinarie
Non dimentico nemmeno l’acqua santa per cui I fedeli vanno matti.
Ricordo uno dei primi concerti con lady gaga (quando ancora suonava con noi ndr)  che e’ stata ricoperta di tutta questa acqua santa che alla fine e’ dovuta andare all’ospedale altrimenti sarebbe morta.
Ora col senno del poi potevo anche fare a meno di portarla all’ospedale, ma jezoo insegna ad amare e aiutare.
Ultimo ma non ultimo la gente attraverso noi si purifica e si avvicina al signore, ogni tanto abeam don Giorgio che viene ai concerti a benedire le persone, CON L’ACQUA SANTA OVVIAMENTE .!!!


5. Pensate sia appagante (non intendo a livello monetario) nel 2011 la dedizione alla musica da parte
di 3 (oppure 4 o 5 o 19) ragazzi, per niente infighettati, senza nessuna conoscenza di qualche
Videomaker che spaaccaa, di qualche promoter strafico o di qualche inutile coglione a caso che
potrebbe pomparli in cambio di qualche leccata di culo e/o venerazione? In caso la risposta sia no:
volete che vi procuri delle tshirts fluo di un mio amico grafico da indossare al prossimo party?


Abbiamo una crew che lavora per noi alla spalle,  E non lo fa per I soldi, tutto cio che ruota attorno ai skks lo si fa per AMORE.
I ragazzi lavorano sodo, si divertono, preparano, scherzi, costumi, e tutto quello che va dietro al concerto.
Noi ci rendiamo attivamente partecipi alla preparazione, insomma, siamo anche noi 3 parte della crew dei sakrakresima.
In merito hai video, diciamo che ho voluto aprire il mio archivio di interviste con nostri cari amici, e insomma non facciamo del male a nessuno , a le gente piacciamo perchè abbiamo la faccia pulita e siamo educati e parla solo bene di noi.! (tranne gli oasis, tutta colpa di una partita di particole andata a male).
Per quanto riguarda le magliette fluo non c’e nessun problema, un frate benedettino verra’ a ritirarle.!!!!

6. I vostri primi 3 album ovvero “Immacolata” , “Vergine” e “Maria” non hanno avuto molto successo, 
essendo onesti. Attribuite la colpa al fatto che erano vergini? O pensate si tratti di sabotaggio?


Forse ti confondi con la stessa trilogia dei “sadomastix” un gruppo punk che inneggiava al sesso
I nostri primi tre album, purchè privi di suono sono ancora venduti a distanza di anni nei migliori 
supermercati e copisterie




7. Il vostro tour in Galilea è stato sold out, la data in Vaticano è stata definitiva “Best live gig of 2010”. 
Dateci un paio di date dove possiamo venirvi a sentire.

Ora abeam un concerto di beneficienza sabato 22 nella nostra cita natale, dopo di che ci prenderemo qualche settimana di pausa per rilassarci e iniziare a scrivere del materiale per il nuovo album, la cui uscita e’ prevista per inizio 2012
Quest’anno sara’ ancora piu difficile, ma pieno di buone iniziative.
Ad aprile partiremo per un tour estivo in sud america.
Sai in sud america abbiamo usempre avuto grandi soddisfazioni, la gente ci ama un sacco, ama jezoo e ama il metal, in autunno dovremmo poi spostarci in USA e fare circa una ventina di date.
Gli USa ad esempio per noi e’ un mercato difficile, ormai il tipo di metal che facciamo non e’ quello che va ora, ma noi ce ne infischiamo delle mode.
Faremo cambiare idea agli americani con uno live show spettacolare.
A novembre dovremmo essere di nuovo a mogliano per registrare




8. Yankee di merda... Comunque in questi giorni l'edizione on-line di Famiglia Cristiana ha pubblicato i dati di vendita relativi alla 
terza settimana di gennaio, quella che ha visto l'uscita in contemporane dei due album Metal Trash 
Religioso più attesi del 2011: "Satana è tornato. Ma a modo suo c´è sempre stato." e Sakrakresima.
Satana inoltre ha dichiarato In una recente intervista :"Chiudo la mia carriera se i Sakrakresima 
vendono più di me."
Ora che parlano i numeri, possiamo notare un bel distacco. Secondo la graduatoria della Vaticano 
online Store, "Satana è tornato. Ma a modo suo c´è sempre stato." ha venduto 957,000 copie la prima 
settimana, mentre “Sakrakresima” solo 691,000 copie.
A cosa è dovuto?
Siamo arrivati al punto più alto nella carriera di Satana?, ed a quello più basso dei Sakrakresima?


Rispondo solo dicendo questo;
I dati riguardanti le vendite del nostro cd  si riferiscono solo alla citta’ del vaticano.
L’album di satana e’ gia uscito in tutto il mondo, la presentazione ufficiale del nostro cd avverra’ il 22 gennaio.




9. Avete in programma qualche data per la Pentecoste? (Per gli atei che leggono: Il termine 
Pentecoste, utilizzato dagli ebrei di lingua greca, si riferisce alla festa, conosciuta nell'Antico 
Testamento come "festa della mietitura e delle primizie")

Non c’e niente di certo ora, ma stavamo pensando di salutary il nostro pubblico con un concerto in basilica san marco a venezia.




10. Oltre che con l’abbonamento di famiglia cristiana, dove possiamo trovare il vostro cd?


Il nostro cd potete trovarlo ovunque ci sia jezoo
In tutte le PARROCCHIE , diocesi, monasteri di italia.
Lo trovate anche nei migliori oratori, quelli dove se domandi un Pallone da calcio non occorre dare “il pegno”
Sulle tratte autostradali venete dell’A4  e dell’ A27 Potete trovarlo in tutti gli auto grill
Un saluto di nuovo a tutti I fedeli e che possiate farvi di tutto lo spirito santo possible.!


Grazie di cuore fioi, anzi Don Mauro che fa le veci dei Sakrakresima.


Non mi resta che mandarvi il link del loro singolo, del loro "cavallo di donnafacile" (Troia non mi era concesso scriverlo) ovvero Combatti il diavolo con l'acqua santa ricordata  anche come "Jezoo sei grande, uno di noi."

martedì 11 gennaio 2011

CONTRO IL FIOL CON L'IMPIANTO DA PAURA

Sarà forse una nuova rubrica? Un Qualcosa con cadenza settimanale?
Resisterà il nostro "senso del dovere" sino ai prossimi 7 giorni?

Non si sa, il mio amico Enry è un pò timido e preferisce figurare come quello che si sballa troppo per scrivere cose nei blog. Ma è un tipo ok, fidatevi.

Un'inaugurazione la si doveva comunque fare, tanto per aprire i prosecchi dei cesti natalizi.

Via quindi alla rubrica "Contro i fighi dall'impianto cazzuto" che tanto non sfrutterebbero per le figate che ascoltiamo noi.








"no money can last for to long
nobody can pay for this song "

giovedì 6 gennaio 2011

ITALIAN STALLION Vs YANKEE

Succede che uno tra i più cuul musei d’arte contemporanea, il Moca a Los Angeles, programmi la “gagliardata” in vista di una mostra temporanea, la “Arts in the Streets” che si svolgerà ad Aprile.
Chi più indicato del nostro Blu (per quelli che sono stati a Berlino ma hanno preferito l’Hard Rock Cafè ---> http://blublu.org/ ) per “imbrattare” metri e metri di muro?
Fatto sta che Jeffrey Deitch, il direttore del Moca, si affida completamente al lavoro del writer bolognese, anche perché quest’ultimo non ama sentirsi vincolato in nessun modo né tantomeno fare dei “preventivi” delle proprie opere. Il suo lavoro quindi era quello di render viva la parete nord della Geffen Contemporary.
Tutto procede normalmente, così pare, ma dopo circa 24 ore (nelle quali Blu aveva realizzato una serie di bare con sopra una banconota da un dollaro al posto del consueto lenzuolo stelle e striscie) alcuni addetti ai lavori procedono col coprire totalmente l’opera in questione. Questo perché il Geffen Building sorge su un sito d’importanza storica, infatti proprio davanti il muro nord trova posto il monumento denominato Go For Broke, che commemora gli americani di origine giapponese caduti durante la seconda guerra mondiale. Inoltre, vicino al monumento sorge un ospedale intitolato ai veterani di Los Angeles.
Speravo che nel 2011 si fosse estinto ogni tipo di censura dal mondo dell’arte, proprio ora che arte è muovere qualcosa a livello sociale, politico e mentale. Ma niente da fare, il nostro Deitch dice che la cosa è offensiva e che va rimossa.
Vuoi mettere un paio di opere futuristiche di desain incapibili messe a confronto con un muro che sa più di uno schiaffo etico di risonanza mondiale?
Io che di arte non ci capisco un cazzo (per fortuna) mi limito a dire “STUPIDO AMERICANO ESPERTO D’ARTE, IL MURO L’HAI CANCELLATO, MA NON E’ SERVITO AD UN GRAN CAZZO”