giovedì 6 gennaio 2011

ITALIAN STALLION Vs YANKEE

Succede che uno tra i più cuul musei d’arte contemporanea, il Moca a Los Angeles, programmi la “gagliardata” in vista di una mostra temporanea, la “Arts in the Streets” che si svolgerà ad Aprile.
Chi più indicato del nostro Blu (per quelli che sono stati a Berlino ma hanno preferito l’Hard Rock Cafè ---> http://blublu.org/ ) per “imbrattare” metri e metri di muro?
Fatto sta che Jeffrey Deitch, il direttore del Moca, si affida completamente al lavoro del writer bolognese, anche perché quest’ultimo non ama sentirsi vincolato in nessun modo né tantomeno fare dei “preventivi” delle proprie opere. Il suo lavoro quindi era quello di render viva la parete nord della Geffen Contemporary.
Tutto procede normalmente, così pare, ma dopo circa 24 ore (nelle quali Blu aveva realizzato una serie di bare con sopra una banconota da un dollaro al posto del consueto lenzuolo stelle e striscie) alcuni addetti ai lavori procedono col coprire totalmente l’opera in questione. Questo perché il Geffen Building sorge su un sito d’importanza storica, infatti proprio davanti il muro nord trova posto il monumento denominato Go For Broke, che commemora gli americani di origine giapponese caduti durante la seconda guerra mondiale. Inoltre, vicino al monumento sorge un ospedale intitolato ai veterani di Los Angeles.
Speravo che nel 2011 si fosse estinto ogni tipo di censura dal mondo dell’arte, proprio ora che arte è muovere qualcosa a livello sociale, politico e mentale. Ma niente da fare, il nostro Deitch dice che la cosa è offensiva e che va rimossa.
Vuoi mettere un paio di opere futuristiche di desain incapibili messe a confronto con un muro che sa più di uno schiaffo etico di risonanza mondiale?
Io che di arte non ci capisco un cazzo (per fortuna) mi limito a dire “STUPIDO AMERICANO ESPERTO D’ARTE, IL MURO L’HAI CANCELLATO, MA NON E’ SERVITO AD UN GRAN CAZZO”

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