giovedì 16 dicembre 2010

How many drugs does it takes me to find something to do?

...Le altre nuvolette, invece, dai colori caldi come il rosso, l'arancione e il giallo erano le opportunità mancate per colpa della persona che non ha voluto far sì che accadessero.
Ciò giustifica il loro colore, che sta come sintomo di una rabbia ancora da sbollentire del tutto.
Una di loro, Maxenta, quel giorno era particolarmente intenta a raccontare la sua disavventura ad un povero ramarro di passaggio che si era fermato ad osservare le splendide tonalità pastello di quelle nuvole vaganti.
“Amico ramarro, sapessi quanto sono arrabbiata” esordì Maxenta, senza che la piccola creatura avesse il tempo di presentarsi.
“Ascoltami!” incalzò “Avrei bisogni di un parere, perchè qui mi scambiano per pazza!Come fanno a non capire la mia situazione?Come fanno a non mettersi nei miei panni?”
“Probabilmente perchè sono tutti nella tua situazione qui sotto” pensò il ramarro guardando nuvole tristi qua e là, ma pensò saggiamente che esternare il suo pensiero avrebbe provocato solo altri problemi.
“Ma è possibile che due umani non riescano a mettersi d'accordo?Per colpa loro io ora mi ritrovo qui, e di questo colore che a dir la verità credo anche non mi doni più di molto”.Maxenta prese fiato, sperando che il ramarro si fosse incuriosito e chiedesse quindi di procedere col racconto, ma così non fu e incurante quindi del suo parere, continuò come se niente fosse: “il nostro capo, il Destino, è stanco oramai di storie come la mia. Non riesce a capire come certi esseri umani non si fidino di lui nonostante decida le vite di tutti gli esseri viventi da milioni e milioni di anni. Da gente che non si fida di lui e che ignora i segnali che sapientemente il capo dispensa, nasciamo noi. Io, ad esempio, dovevo accadere durante un viaggio. La persona a cui ero stata affidata era un tipo molto serioso e questo l'avevo capito subito, ma mai avrei pensato fino a tal punto! Sin dal momento della partenza, in treno, segni inequivocabili sono stati fatti trovare al distinto signore che, per tutta risposta, li ignorava come se niente fosse. Fino a quando il capo perse la pazienza e ci andò giù pesante, lasciando un biglietto per il teatro proprio nel sedile accanto. L'uomo, dopo aver valutato che il biglietto fosse veramente dell'opera teatrale che tanto amava, grazie alla sua agenda si accorse che quel giorno aveva già in programma l'uscita in barca organizzata dal villaggio turistico che stava per accoglierlo. Certo, lui non poteva di certo sapere che proprio due posti alla sua destra ci sarebbe stata “lei”, estasiata dalla sua opera teatrale preferita, col suo cappotto doppiopetto verde scuro con gli interni rossi, che sembrava come se volesse chiedere aiuto da quanto veniva strapazzato ad ogni accento dell'attore protagonista."




“Credevo che le occasioni mancate si trovassero, come le buone idee e lo spirito di iniziativa, dentro i pomodori.“ disse il ramarro prima di rimettersi in cammino sulle ripidi pareti del pozzo.


giovedì 9 dicembre 2010

Che ne è stato dei ragazzi promettenti?



Un uomo maturo con un orecchio acerbo

Un giorno sul diretto Capranica-Viterbo

vidi salire un uomo con un orecchio acerbo.

Non era tanto giovane, anzi era maturato,

tutto, tranne l'orecchio, che acerbo era restato.

Cambiai subito posto per essergli vicino

e poter osservare il fenomeno per benino.

"Signore, - gli dissi - dunque lei ha una certa età:

di quell'orecchio verde che cosa se ne fa" ?

Rispose gentilmente: " Dica pure che son vecchio.

Di giovane mi è rimasto soltanto quest'orecchio.

E' un orecchio bambino, mi serve per capire

le cose che i grandi non stanno mai a sentire:

ascolto quel che dicono gli alberi, gli uccelli,

le nuvole che passano, i sassi, i ruscelli,

capisco anche i bambini quando dicono cose

che a un orecchio maturo sembrano misteriose."

Così disse il signore con un orecchio acerbo

quel giorno sul diretto Capranica - Viterbo.


Gianni Rodari



lunedì 6 dicembre 2010

altra settimana altra rottura di palle



grazie youtube

PERCHE'? Perchè non mi piacciono i lunedì

Oggi è un altro schifoso lunedì.
Sono finiti quei due giorni di “fare i cazzi propri” e ora tutti esigono qualcosa da qualcuno perché la grande macchina si deve riavviare, anche se tu non sei ancora pronto. Ma questo non importa a nessuno, è già stato perso troppo tempo ed ora si corre il doppio per riprenderlo. E tu, nel frattempo, pensi quanto il weekend sia solamente un opera di galvanizzazione della merda.

Ma alcune volte il meccanismo si inceppa, inevitabilmente.

E’ successo, in maniera drastica, il 29 Gennaio del 1979 a San Diego. Quel 29 Gennaio infatti, sfortunatamente era proprio un lunedì. E Brenda Ann Spencer, sedicenne, non ne voleva sapere di essere re-inghiottita dalla ruota che stava re-iniziando a ri-girare. Così prese una pistola e si diresse verso la “Cleveland Elementary School” di San Diego, dove aprì il fuoco, ferendo 8 bambini e uccidendo 3 adulti tra cui un poliziotto.

La dichiarazione rilasciata a tragedia finita fu semplicissima e sintetica : “I don’t like Mondays, this livens up the day”

Rendiamo quindi omaggio alla peggiore invenzione del sistema di datazione nel mondo latino, ovvero il lunedì, con “I don’t like Mondays” dei Boomtown Rats di Bob Geldof che descrive il misfatto scrivendoci sopra uno splendido evergreen, citando appunto quel giorno che vedde protagonista Brenda ed il “silicon chip inside her head, gets switched to overload”.

Boomtown Rats from devilvai on Vimeo.




“and he can see no reasons 'Cos there are no reasons. What reason do you need to be shown?”


                                                                         Luca "Brenda" Bruss

mercoledì 1 dicembre 2010

MANTENIAMO LA MERDA ALL'INTERNO DELLE ALPI

 Citazione dal nuovo scottante singolo di Fabrizio (Fabbbri Fibbbra) intitolato Tranne te

"...Oh oui oui se le medellin quasi quasi faccio rap in francese mi fa piu elegante cantante... " 


Noi che siamo impegnati notte e giorno nella missione "tenere la merda a casa nostra" per evitare pestaggi durante viaggi oltreconfine ribadiamo:


" NON SERVE, MA GRAZIE PER IL PENSIERO"


martedì 30 novembre 2010

HOW TO ACT BAD ovvero le imprese di un idolo contemporaneo

Se non lo facevano a breve, l'avrei fatto io. Giuro. O quantomeno avrei comunque provato a farmi caricare nella "carovana magica" di Adam Green e soci, o anche Adam Green e basta per quanto mi riguarda (vorrei aggiungere - attraverso un viaggio mistico - ma essendo questa forma la più usata in assoluto nelle descrizioni di qualsiasi band su "Rolling Stones", ometterò).

Un caloroso grazie quindi a Dima Dubson, un newyorkese praticamente sconosciuto che, probabilmente mosso da una radicata passione per le sostanze stupefacenti, decide di filmare la mirabolante vita di Adam durante un anno di tour tra America ed Europa. Il test d'ingresso sono stati i video dell'ultimo disco "Minor Love" come ad esempio Adam Green - Give them a token che evidentemente ha superato con estremo successo (anche secondo me tra l'altro).

Per evitare di fare un inutile lavoro di traduzione (il nostro pubblico di indie/hipster non ne ha bisogno), ecco qui come viene presentato il teaser, chiamato "HOW TO ACT BAD", con tanto di possibilità di donare un contributo che alzerà il budget del progetto (finora a quota 20,000 bigliettoni)

" For the past year filmmaker Dima Dubson has been following musician and friend Adam Green around New York, Los Angeles and Europe documenting the life of this cult music troubadour. HOW TO ACT BAD will bring you up close, and offer an intimate portrait of the singer/songwriter, artist, rock star and human being Adam Green, from Dima Dubson's unobstructed perspective.

The film will reflect the excitement and artistry in the creative life Adam is living - from his music to his paintings and sculptures to his current filmmaking project (known as “The Lake Room Movie” starring Macaulay Culkin, Devendra Banhart, Jack Dishel and Dev Hynes among others). HOW TO ACT BAD will also offer a candid peek into Adam's personal life and show him both alone (as alone as he can be in the presence of Dima and his camera) and with his friends.
HOW TO ACT BAD is a film about an endlessly creative person as generous with his virtues as he is with his faults, all of which make him a most fascinating subject. "

HOW TO ACT BAD starring ADAM GREEN from Dima Dubson on Vimeo.


Con l'occasione consiglio a tutti il blog di colui che forse amo più di tutti e che reputo un assoluto genio (ovvero il cantante in questione)




Luca "groupie" Bruss

giovedì 25 novembre 2010

Vogliamo dare spazio anche a considerazioni riflessive

Sì perchè non troviamo giusto fare i cazzoni, parlare di cose frivole tutto il giorno senza tener conto di quelli che hanno ben altro a cui pensare.

Noi crediamoo che la diversità sia un concetto importante da accettare.
Ci sono persone meno fortunate di noi, ahimè, che vivono nel nostro stesso mondo. Che non si fermano mai un minuto. Che sono inghiottite dal tram tram quotidiano e non trovano più nemmeno il tempo di riderci un pò sù. E come non citare coloro che hanno avuto la forza di dire di "No" e che riflettono sui problemi della loro vita su un molo con il mare grosso, anche se loro padre non era lì,  mentre accarezzano un cane inzuppato d'acqua piovana o districano residui di cibo dal loro apparecchio per i denti.

Prendete un pò di tempo per voi, assaporate le piccole cose della vita e gioitene! Perchè la vita è bella.

Soprattutto se come amico hai Enrico Ruggieri e se sopra il tavolo hai 18 bottiglie di Averna.


                                                                                                     Luca "il bivio" Bruss

questo sabato a Maribor in Slovenia gli MGMT a 1 fottutissimo euro

mercoledì 24 novembre 2010

A.A.A.A COLLABORAZIONI CERCASI


Sono sempre più pessimista verso il prodotto locale musicale.

Sono circondato da esempi, ne vedo ovunque, mi seguono su internet e mi fanno gli agguati per strada. I più evidenti li ho trovati nelle oscenità partorite da una innaturale quanto fastidiosa miscelanza tra hiphop italiano (dicono esista) e la musica da club (come non citare l’electro). Sto osservando da tempo le varie strategie commerciali di  gente che predicava odio verso il mainstream e che si coccolava le 4 copie dell’inutile cd pieno zeppo di testi che parlano di ghetto, sparatorie e spaccio di droga, scene che peraltro vedo poco spesso in Italia e che quindi  mi portano a pensare di avere a che fare con adulatori del nuovo continente. Ma forse è solo il mio elevato ceto sociale che mi fa parlare. Non posso capire come ci si sente a spacciare crack nei sottoborghi di Milano centro, mentre il padre ubriaco ti bastona nelle caviglie.

Come se non bastasse, oltre ad intasare le frequenze radio nelle quali rimango involontariamente intrappolato (lavoro, supermercato, cd in macchina strisciato ecc..) mi tocca anche vedere video musicali in cui manca totalmente l’aspetto musicale in questione, sostituito invece da marche e lifestyle dei veri fighi.
Infamatori che passano dalla parte degli infamati insomma, magari collaborando con ex acerrimi nemici, rapper “dell’underground” che per un cachet mediocre sono pronti a mettersi in ridicolo davanti a folle di ragazzini attratti magneticamente dal loro parlare di donne e droga, pilastri dell’urban style che vestono dai 1500 ai 3000 euro di abbigliamento griffato.

Insomma, un vero casino, che va ad aumentare quando senti ragazzi di 15 anni che elargiscono critiche dettagliate e tecnicamente impeccabili su dischi del 1995, “quando ancora era figo e non se lo cagava nessuno”. Io credo che un perché non se lo cagava nessuno lo si possa trovare facilmente. Credo che la coerenza vada di pari passo con l’etica di un gruppo, trovo che il fondere delle realtà debba essere mosso da idee forti, da necessità di cambiamento e da voglia di cambiare qualcosa dalla radice. Penso invece sia assurdo farlo per schiavismo commerciale, senza ritegno, contro ogni morale e rovinando ulteriormente la reputazione della nostra già ammaccata musica italiana.

E’ come se Adam Green facesse un duetto con Jessica Simpson o Bob Marley con uno “sceriffo”. O perché no? Marco Masini con la sua “Bella Stronza”.

Marracrash "Esco da un GT, fumo due g"


                                                                                                Luca "cicatrice" Bruss

hey M.I.A. in italia che figata magari vado!






No dai magari per questa volta i 30 euro me li tengo e porto fuori a cena mia nonna.