giovedì 14 luglio 2011

C.I.M.D.S.C. CONTRO I THE STROKES. 1 A 0 PER L'ITALIA

DOPO 6 ANNI GLI STROKES TORNANO IN ITALIA

chorus: uooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

Finalmente quel fottuto album è stato ultimato ed ora il loro tour supermegaultra comprenderà anche una parte di Africa subsahariana e buona parte degli atolli del Pacifico, quindi ci sarà anche una data in Italia!

chorus: uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Non vedo l'ora cazzo, non sto più nella pelle, sarà il gig dell'anno!

chorus: sìììììììììììììì uooooooooooooooooooooooooooooooooooo uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Ma porco dio costa 55 euro davvero? Ma cazzo ma un festival in qualsiasi altro paese civile lo paghi 150 e hai 3 giorni di musica col campeggio. vabbè, ma dove lo fanno? Ah in zona fiera  Milano, capito. Quel posto dove devi pagare 15 euro di parcheggio e non hai nessun'altro tipo di scelta? Sì figo ok andiamo.

Come sempre la grande gioia di un concerto stellare era già notevolmente ridimensionata dopo appena 6 secondi. E il bello non era ancora arrivato.
Decido però di non dare 55 euro a questi businessman da strapazzo (scusate ma mi sento un figo a dirla ogni volta, in realtà non ho nemmeno soldi per un live dei tre allegri ragazzi morti) e pochi mesi dopo viene ufficializzato anche il cambio location da "Rho" al Castello Sforzesco di Vigevano.
No, ditemi di no. Ancora sto Castello Sforzesco? Lo splendido Castello, in un'italianissima concezione di "location figa, l'impianto? non se ne accorgerà nessuno". Vecchi ricordi di un live di Julian Casablancas mi assalgono. Ricordo ancora il prato disseminato da SEDIE (gentilmente spostate dai presenti, provando a spiegare che non suonava Vecchioni quella sera) ed un impianto a dir poco ridicolo, con tanto di Julian costretto a pavoneggiarsi (e bere) il triplo pur di cercare di mascherare il tutto. Non c'era riuscito.


Ma il 2011 sarà un'anno diverso, gli Strokes non vengono in Italia da una vita e non possiamo sbagliare.
Effettivamente non c'è stato nulla di assurdo, l'impianto (che ha retto i Chromeo e i Verdena) è puntualmente saltato a metà esibizione dei "The Strokes". Il C.I.M.D.S.C. Comitato Italiano di Mantenimento del Degrado Sociale e Culturale è intervenuto prontamente ed ha evitato in extremis un'ottima performance di una band internazionale che probabilmente era già convinta di tornare negli States a dire che l'Italia è una figata: cibo buono, belle donne e concerti paurosi. Invece no stronzi, nemmeno stavolta l'avete vinta, è andato tutto a troie grazie al cielo e nessuno oserà dire nemmeno stavolta che tutto è andato per il meglio. Nessuno si sognerà di dire che in Italia la scena musicale è paragonabile a quella di altri paesi.
Nel frattempo, comunque, è iniziata un'interessantissima diatriba sul quale sia il motivo principale del misfatto. Il C.I.M.D.S.C. ha fatto un lavoro perfetto anche stavolta.

C'è da dire che esiste un'altra corrente di pensiero, anch'essa sorretta da attendibili ipotesi e materiale per documentare le proprie ragioni. C'è chi dice infatti che il blackout sia stato causato dalle prime 3 file del pubblico, composte quasi unicamente da assordanti teenagers (che ringrazio per aver partecipato come chorus durante il mio articolo) le quali, indifferenti ai continui stop del concerto, probabilmente hanno causato dei disguidi tecnici dopo l'ennesimo orgasmo collettivo con conseguente innalzamento del livello di liquidi sui cavi dello sfortunato service.


UUUUUHHHH JULIAAAAANNNN UUUUUHHHHH


In conclusione: se non ti va di lavorare in fabbrica o di andare a zappare, puoi comunque andare a fare lo statale! Non metterti ad organizzare concerti!