Accolgo con piacere la notizia riportata sul Gazzettino (Gentilini a Vigonza), non tanto per manifestare il mio appoggio alla lettera di protesta degli abitanti di Vigonza, che trovano fuori luogo la visita dello "SCERIFFO", ma in quanto rimango stupito dalla presentazione del suo libro intitolato appunto "Il sindaco sceriffo".
Oltre a confermare la mia ignoranza riguardo alle pubblicazioni editoriali, provo una sensazione strana. Forse perchè siamo davanti al libro svolta della decade attuale.
"Un libro ormai passato alle pagine della storia dell'editoria italiana, inserito di diritto nella collana "Piccoli Brividi". Da sottolineare anche gli inserti presenti nel volume: un permesso di soggiorno, un dizionario veneto-italiano e degli adesivi fluorescenti da attaccare sul proprio mezzo agricolo" La Padania.
Particolare risalto ritengo debba essere dato al lavoro grafico della copertina, dove il nostro autoritario e ferreo sceriffo viene rappresentato in tutta la sua eleganza, denotando un lavoro di avanzamento tecnologico eccellente, tipicamente regionale, che porta il Veneto ai vertici delle classifiche di formazione e di istruzione (notiamo la cura nello scontornare con photoshop).
Concludo con un appello, senza dilungarmi troppo: RISPARMIAMO GLI ALBERI, BASTA LIBRI!
giovedì 24 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
LIBERASSION DE VENESSIA
I Serenissimi, partiti dal padovano la notte tra l'8 ed il 9 maggio 1997, con un camion che trasportava un autocarro artigianalmente camuffato da mezzo blindato, giunsero, poco dopo mezzanotte, all'imbarcadero del Tronchetto, per imbarcarsi verso la loro destinazione. Alcuni vestiti con tute mimetiche e armati di un fucile mitragliatore Beretta MAB 38, residuato bellico della Seconda guerra mondiale, ma funzionante, salirono a bordo di un traghetto di linea dell'ACTV con il finto autoblindo e dirottarono la motozattera su piazza San Marco. Giunti nella piazza, alcuni dei partecipanti all'azione l'occuparono simulando di tenerla sotto tiro con l'"autoblindo", mentre il resto del gruppo, scardinando la porta, salì in cima al campanile di San Marco. Qui fu issata la bandiera con il leone alato, simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia, gesto dimostrativo che fu dichiarato dagli interessati essere l'obiettivo della loro azione.
Il loro gesto, che voleva anche contestare l'appartenenza del Veneto alla cosiddetta Padania, lo "stato" di cui Umberto Bossi, il leader del movimento autonomista Lega Nord, aveva annunciato di voler proclamare l'indipendenza nel settembre successivo.
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