mercoledì 24 novembre 2010

A.A.A.A COLLABORAZIONI CERCASI


Sono sempre più pessimista verso il prodotto locale musicale.

Sono circondato da esempi, ne vedo ovunque, mi seguono su internet e mi fanno gli agguati per strada. I più evidenti li ho trovati nelle oscenità partorite da una innaturale quanto fastidiosa miscelanza tra hiphop italiano (dicono esista) e la musica da club (come non citare l’electro). Sto osservando da tempo le varie strategie commerciali di  gente che predicava odio verso il mainstream e che si coccolava le 4 copie dell’inutile cd pieno zeppo di testi che parlano di ghetto, sparatorie e spaccio di droga, scene che peraltro vedo poco spesso in Italia e che quindi  mi portano a pensare di avere a che fare con adulatori del nuovo continente. Ma forse è solo il mio elevato ceto sociale che mi fa parlare. Non posso capire come ci si sente a spacciare crack nei sottoborghi di Milano centro, mentre il padre ubriaco ti bastona nelle caviglie.

Come se non bastasse, oltre ad intasare le frequenze radio nelle quali rimango involontariamente intrappolato (lavoro, supermercato, cd in macchina strisciato ecc..) mi tocca anche vedere video musicali in cui manca totalmente l’aspetto musicale in questione, sostituito invece da marche e lifestyle dei veri fighi.
Infamatori che passano dalla parte degli infamati insomma, magari collaborando con ex acerrimi nemici, rapper “dell’underground” che per un cachet mediocre sono pronti a mettersi in ridicolo davanti a folle di ragazzini attratti magneticamente dal loro parlare di donne e droga, pilastri dell’urban style che vestono dai 1500 ai 3000 euro di abbigliamento griffato.

Insomma, un vero casino, che va ad aumentare quando senti ragazzi di 15 anni che elargiscono critiche dettagliate e tecnicamente impeccabili su dischi del 1995, “quando ancora era figo e non se lo cagava nessuno”. Io credo che un perché non se lo cagava nessuno lo si possa trovare facilmente. Credo che la coerenza vada di pari passo con l’etica di un gruppo, trovo che il fondere delle realtà debba essere mosso da idee forti, da necessità di cambiamento e da voglia di cambiare qualcosa dalla radice. Penso invece sia assurdo farlo per schiavismo commerciale, senza ritegno, contro ogni morale e rovinando ulteriormente la reputazione della nostra già ammaccata musica italiana.

E’ come se Adam Green facesse un duetto con Jessica Simpson o Bob Marley con uno “sceriffo”. O perché no? Marco Masini con la sua “Bella Stronza”.

Marracrash "Esco da un GT, fumo due g"


                                                                                                Luca "cicatrice" Bruss

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